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martedì 18 febbraio 2014

Le riforme che cambiano Cuba e la avvicinano al mondo ed a conquistare un ruolo di protagonista ai Caraibi


Le riforme che fanno sognare Cuba 


Il governo a direzione Raul Castro porta avanti imperterrito le sue riforme atte a portare la sua isola verso un'economia più aperta al mercato e si spera anche una maggiore prosperità.

Dopo la tanto attesa svolta del 14 Gennaio 2013 che ha visto finalmente dare la possibilità ai cittadini Cubani che intendono viaggiare al estero di poterlo fare senza avere il bisogno di ricevere una lettera d’invito, da parte di un parente o conoscente residente fuori dell’isola senza più carta bianca (una sorta di permesso di uscita a pagamento) richiesto per l’autorità Cubana, al via anche l'abolizione della disuguaglianza dovuta al doppio regime monetario, ovvero pesos Cubano e Peso Convertible o Divisa, il primo moneta del popolo, il secondo moneta turistica o comunque di chi può permetterselo, finalmente viene accompagnato alla pensione...

Il processo dell'unificazione del regime monetario sarà graduale e probabilmente richiederà anni proprio per prevenire contraccolpi selvaggi nella vita reale della popolazione Cubana come ad esempio un'impennata dell'inflazione, ed anche in questo caso, come in altri, la nomenclatura della Isla Grande si è rivelata più saggia dei vecchi padri e partners della, ormai ex, rivoluzione socialista, l'impero Russo che cambiando sistema senza regole è passato dallo statalismo al capitalismo più selvaggio con ripercussioni sulla vita comune e sulla legalità. 

Un'immagine invece storica e fortemente impattante ed emotiva è quella che si è vista funerali di Nelson Mandela, icona mondiale dei diritti civili e della pace allo stesso tempo, Barack Obama e Raul Castro, attualmente presidente in pectore di Cuba abbiamo assistito ad una inattesa stretta di mano che lascia ben sperare anche seguendo gli indirizzi dell'amministrazione Obama negli ultimi tempi...

Mentre Il re dello zucchero Alfonso Fanjul, da sempre oppositore di Castro e della politica socialista della rivoluzione, emigrato in Florida dopo l'ascesa al potere a Cuba di Castro ed attualmente l'ispanico più ricco d'America ammette oggi finalmente, dopo anni di attacchi verbali, che si è recato all'Avana 2 volte tra il 2012 e il 2013 per rivivere momenti e luoghi della sua infanzia...Al Washington Post ha dichiarato infattti che se la bandiera della sua famiglia potesse tornare a sventolare nella sua madre patria sarebbe felice ed orgoglioso di dare una mano

Nel frattempo le grandi e nuove potenze mondiali non stanno a guardare, ad esempio Dilma Rousseff, leader della nuova potenza Brasiliana porta la sua super nazione a ritagliarsi un posto da protagonista nella regione dei Caraibi contribuendo e costruendo un mega porto vicino all'Avana per agevolare così l'ingresso nell'isola dei prodotti made in Brazil e guadagnare una posizione strategica a Cuba ma anche in tutta l'area.

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